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Articolo: PROROGA DEL BLOCCO DEGLI SFRATTI FINO A GIUGNO
La proroga del blocco degli sfratti fino a giugno 2021 a causa degli effetti della pandemia da Covid19 inserita dall'esecutivo nel decreto Milleproroghe colpisce ancora una volta i piccoli proprietari immobiliari ,che spesso hanno redditi molto bassi e che ricavano dal canone di locazione del loro immobile comprato con i risparmi di una vita una piccola integrazione mensile al reddito che permette loro di sopravvivere, e che sono soggetti al pagamento di numerose imposte , locali e nazionali, legate alla proprietà di un bene immobile. In Italia il proprietario tipo sono le famiglie che sopperiscono , tra l'altro, all'incapacità dello stato di risolvere il problema della casa basti considerare il fatto che nella sola Milano ci sono 10mila alloggi del Comune mandati in rovina. Il reddito di questo tipo particolare di locatori, che caratterizza il nostro paese contrariamente a quanto accade in altri stati europei come la Germania dove la parte preponderante del patrimonio immobiliare è detenuto da grandi gruppi immobiliari e finanziari, è per il 57 % inferiore a 29mila euro all'anno.
Il nostro governo non può pensare ancora una volta di risolvere il problema delle persone che si troverebbero senza una casa scaricandolo sulle spalle dei privati con un costo uguale a zero senza riconoscere alla nostra categoria alcun tipo di ristoro per il danno subito in una realtà che ha visto nel 2019 i tribunali emettere 48.543 sentenze di sfratto di cui 42 milioni per morosità confermando come le vere vittime di questa situazione siano sempre i proprietari immobiliari che ciclicamente perdono il canone di locazione e sono anche costretti ad affrontare ingenti spese legali per ottenere uno sfratto che, nella maggior parte dei casi, restano a loro carico per l'impossibilità di ottenere il rimborso.
Se da una parte è comprensibile come l'esecutivo abbia la priorità di evitare di innescare una bomba sociale mettendo sulla strada decine di migliaia di persone dall'altra è altrettanto certo che il governo ed il parlamento non possono continuare a portare avanti una politica al limite dell'estorsione nei confronti dei proprietari immobiliari mettendo in scena una specie di battaglia demagogica tra ricchi e poveri che mistifica completamente la realtà italiana arrivando al paradosso che spesso l'inquilino ricco , protetto dalle normative vigenti, soverchia il proprietario immobiliare che è molto più povero di lui.
Il Governo ed il parlamento devono impegnarsi in un grande piano nazionale di investimenti nell'edilizia sociale per risolvere definitivamente il problema della casa in modo adeguato e decoroso per tutte le parti e comprendere che non si può continuare a colpire la casa con tasse e balzelli come se si trattasse di un "Bancomat dello Stato" e adottare provvedimenti per dare respiro ad una categoria che durante la pandemia non ha ricevuto ristori ed aiuti ma anzi è stata costretta a continuare a pagare tutti i tributi e le imposte legate alla casa senza avere alcun tipo di agevolazione e attenuazione.
dott. Virgilio Cimaschi
presidente Unioncasa Genova